Cavalleria Rusticana: the making of

Un inedito “dietro le quinte” delle prove per l’opera La Cavalleria Rusticana all’ultimo Preggio Music Festival 2016

Vedere un’opera d’arte che prende forma è estremamente suggestivo.
E’ bellissimo, piacevolissimo assistere all’opera d’arte finita. Ma spiare da uno spioncino il lavoro di plasmatura, di scelta e cambi, di entusiasmi e dubbi che la realizzazione di un’opera artistica richiede è bellissimo.
Così quando mi hanno chiesto di “dare una mano” per l’opera, ho pensato in maniera assolutamente opportunistica che avrei potuto vivere in diretta il momento in cui l’idea prende forma. Non avevo ben chiaro come avrei potuto essere utile, e ancora adesso non ho chiaro se lo sono stata davvero o se gli artisti tutti hanno regalato qualcosa a me.
In verità, per una totalmente inesperta come me, la realizzazione dell’opera è stata rapidissima. E’ cominciato tutto un giorno in cui pioveva a catinelle.

C’era anche Tyson, che come molti cani teme i temporali e trova un generoso rifugio in chiesa grazie a don Francesco.

Tutti ammassati in chiesa, coristi, cantanti, orchestra e direttori. C’era anche Tyson, che come molti cani teme i temporali e trova un generoso rifugio in chiesa grazie a don Francesco. Un caos inaudito. Ho immaginato che l’agitazione della prima prova rendesse tutti un po’ matti. Sembrava che nessuno ascoltasse gli altri. E invece evidentemente non era così. Alla prova dopo faceva invece caldo da scoppiare. La mia utilità non era ancora chiara, ma io in compenso mi godevo il momento in cui l’idea passa dalla testa dei direttori alla realtà. E così è stato per le prove successive. Ho capito che parte della mia fortuna stava nel fatto che la Cavalleria Rusticana è in un solo atto e così ho dovuto impegnarmi davvero poco e ho potuto fare da spettatrice curiosa molto di più.
Molto interessante davvero.
Molto interessante anche percepire le sensazioni dei protagonisti, chi più in ansia, chi più tranquillo, chi come ad un ritrovo tra amici, chi più riservato.

Naturalmente mi sono sembrati tutti bravissimi.
E credo che anche chi ha avuto la fortuna di assistere all’opera finita, abbia potuto apprezzare il lavoro da veri professionisti e da appassionati di tutti quelli che vi hanno partecipato: i cantanti, naturalmente e l’orchestra e il coro, e il direttore artistico e il direttore musicale, e lo scenografo e il carpentiere tuttofare e l’elettricista, e la costumista, e i pulitori di sedie, e la truccatrice, ​​e gli appiccicatori di numeri sulle sedie, le maschere, le venditrici di biglietti, i trovarobe… e chi sto dimenticando…

E Tyson naturalmente che è stato il primo a presentarsi il primo giorno delle prove 🙂

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